Piero Dorazio

PIERO DORAZIO (Roma 1927-2005), dopo essersi iscritto alla Facoltà di Architettura, è stato coinvolto in tenera età nella difficile evoluzione dell’astrattismo italiano del dopoguerra, già nel 1946 con Perilli, Guerrini nel “Gruppo Arte Sociale”, Vespignani, Buratti, Muccini fino alla stesura del manifesto (1947) e alla mostra “Forma 1” con Consagra, Turcato, Accardi e Sanfilippo. Così, dalla fine degli anni ’40 in poi, soggiornò e divenne attivo a Parigi e Praga, Harvard e Berlino fino al decennio 1960-1970, quando organizzò e diresse il Dipartimento di Belle Arti dell’Università della Pennsylvania, intervallato da menzioni importanti. Ha avuto mostre personali alla Biennale di Venezia nel 1960, 1966 e 1988. È apparso a Londra, New York e in gallerie in Svizzera e Germania. Nel 1974 si stabilisce a Todi, dove lavora e insegna presso l’Istituto Atelier di Ceramica Moderna e il proprio studio. Nei primi anni Ottanta la sua grande mostra al Musée d’Art Moderne di Parigi viaggia nei maggiori musei americani e termina alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Debutta a Tokyo e Osaka nel 1985 e nel 1986. Tra il 1993 e il 1996 ha ideato il progetto di eseguire cinquanta grandi mosaici nel sottosuolo romano di artisti internazionali.

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